Antigone... continua
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"desideravo raccontare la gioia della vita campestre intrecciando in chiave 'trascendentale' il tradizionale col surreale"...



Incisione colorata a mano, "Al pascolo"    Incisione colorata a mano, "Cavalli al Lago"




Il perché di tale trascendenza sta nella matrice della creatività di Papasso. Nascosto dietro lo pseudonimo d’Antigone, ci propone figurine animali, ben connotate. Pur tuttavia un elemento estraneo sovrappone un’ipotesi di mistero, un’ala immateriale, come un segno del cielo.

Nei primi anni settanta acquista un torchio calcografico per dedicarsi all’attività incisoria e alla stampa calcografica. Impara e intanto riflette sui risultati fino allora ottenuti. Li ritiene troppo livellati per essere all'altezza delle sue aspettative.

"Mi ero convinto che la contraddittorietà presente in quelle opere conteneva una insolita vitalità. Quei colori in quel contesto tradizionale, con il trascorrere del tempo si adeguavano, si affermavano e si trasformavano in nuove armonie".

Da queste dichiarazioni emerge l'umiltà dell'autore. È vero che si è autodefinito egocentrico. Tuttavia, egocentrismo non è per lui il badare a sé e all'interesse materiale. Piuttosto ascoltare ed attingere alla forza dell'io, equivale a rispondere "sì" ad una chiamata dall'alto.

Non a caso il filosofo Guitton parla di "un infinito in fondo al cuore".

Lo stupore è sorprendente, Papasso è molto stimolato ad andare avanti.

"Mischiando il tradizionale col surreale, il gusto, i gesti convenzionali, quelli razionali e canonici, venivano in parte abbandonati!".


Incisione colorata a mano


Da questo "si" alla trascendenza, al Dio dentro di lui, principio e fine d'ogni creazione e creatura, segue il nascere e il pullulare d'aspetti nuovi, inimmaginabili. Potremmo assimilare Papasso ad un luogo materno con la consapevolezza d'essere ospite e ospitante dell'opera che porta, custodisce, alimenta e da alla luce per la gioia degli altri.

Papasso-Antigone spiega empiricamente il fenomeno con un'altra metafora:

"è come se l'artista si sostituisse al contadino il quale, dopo aver preparato la terra per mettere a dimora il seme, attendesse il germogliare, la crescita della pianta, la produzione dei frutti senza un successivo intervento".


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