"GENEALOGIA" 1976

"A collection of original prints with an introduction by Aldo Cairola"
Collection: Fundaciò Joan Mirò - Barcelona (Spain)

ENGLISH VERSION IS UNDER TRANSLATION.

Place the mouse on images below to enlarge

Scrive Cairola

Singolare e plurale, maschile e femminile. Sono segni che rimandano ad altri segni. Una donna, un uomo; vengono da lontano nello spazio e nel tempo; ciascuno a dietro una storia remota che si porta dentro, gelosamente, più spesso da solo.
Dalla solitudine l’insieme; poi i figli e i figli dei figli.
La sequenza è qui. Per spiegarla basta il titolo arcaicamente biblico. Ma le ipotesi componibili - anche all’interno di un discorso compiuto - restano aperte, tante quante le combinazioni di un non improbabile codice genetico.
Un singolare che diviene plurale (e/o viceversa); il femminile coniugato con il maschile.
Il discorso della genealogia si colloca all'interno di un universo di segni i cui rimandi sono costanti e il fare in "progress" elemento qualificante.
Non albero genealogico, archetipo immobile, ma struttura complessa in divenire; il durante, il prima, il poi risolvono la loro ambiguità temporale in una progettualità senza progetto. Ma è necessario collocarsi all'interno per verificare la scomparsa dell'emergente e per accedere all'essenziale.
Da questo discende anche una ipotetica difficoltà di lettura, equivoco modo per nascondere uno status di permanente pigrizia (è più facile leggere ciò che si comprende - e che fa parte del nostro leggero bagaglio - che non ciò che non comprendiamo e che si pone come diverso tra noi e le nostre apparenze di conoscenza).
L’abitudine rende piatta la stessa ottica dei valori, appanna l'indagine che si pone come premessa di recupero - per altre vie - della realtà.
Considerare una forma d’arte per ciò che significa - senza aggredirne il significante - è squallida e superficiale (inutile) lettura di segni senza paradigma, approccio su frammenti staccati che ci appaiono in quanto già noti o, comunque, riferibili e confrontabili con ciò che ci appartiene.
Non scomodiamo nulla - e nessuno; neppure la spinta (irrazionale ?) della fantasia.
Guardare è già leggere solo se si penetrano i segni.

Da sempre la grafica incisoria è segno del segno, disegno inciso e poi trasferito. Capovolgimento del concetto: segno di un segno, ma spazio e non disegno, volume e linea, delimitazione di superficie limitata nel suo scavo.
L'incisione segue dalla progettazione al "levare" fino alla stampa, una progressività costante; una lastra è compiuta solo quando la tiratura è finita e l’inchiostro si fissa sul foglio; lo spazio limitato della lastra accoglie un segno inizialmente imperfetto che trova nella fase della stampa una assoluta autonomia rispetto al supporto originario; così variabili e varianti ripropongono codici e leggi genetiche in un imperfetto perfettibile.
Fino a quando il foglio è non asciutto e il colore tirato tutto è fare e provare, richiamo e rinvio, saggio e scavo; ancora pulire, equilibrare, muovere il torchio; aspettare.
Lavoro duro, disciplina costante.
Antonio Papasso ha trovato nella grafica qualcosa di più che un momento di verifica del suo fare arte dipingendo.
Artista sensibile quanto solitario, culturalmente aggiornato ma estraneo alla moda, Papasso ha scoperto nell'incisione un territorio di frontiera tra gestualità e contenuti concettuali, tra realtà ricreata e idea.
Per alcuni anni si è comportato come pioniere in terra potenzialmente fertile ma segreta; conquista da compiere ogni giorno, terra da dissodare, acqua da scoprire, casa da costruire.
La disciplina del "fare" che la grafica - e l’acquaforte in particolare - impone ha portato in questa non breve fase di lavoro alla eliminazione del facile, consueto, casuale (logoro) e all'abbandono di tutto quel repertorio comune al consumismo artistico di ogni versante. Il processo di sorveglianza, revisione, correzione, rifacimento, unito allo studio approfondito del mezzo tecnico, senza concessioni alla sperimentazione casuale, fanno ormai parte della documentazione affidata ai cassetti d’archivio.

Genealogia si pone come risultato compiuto di una complessa e articolata ricerca, direttamente compiuta in prima persona in tutte le fasi di elaborazione e realizzazione, temporaneo punto di arrivo di un processo di crescita di un artista che è già presenza viva - giovane e nuova - nella complessa mappa dell'arte d'oggi.

Dicembre 1976, Aldo Cairola(*)

(*)Aldo Cairola (Siena-Italy, … - 1984), He directed the Museo Civico and the Municipal Library in Siena. Well-known as numismatists and philatelist, he was essayist, art critic, philanthropist. He wrote essays concerning art, culture and institutions in Siena and a lot of monographs concerning modern and contemporary art. Appunti per una storia delle arti applicate per gli Istituti d’Arte, Monete dell’Unità d’Italia, Ceramica italiana dalle origini ad oggi.


 TOP

All information on this page are Copyright © 2000-2004 by:
Antonio Papasso's General Archive - All Rights Reserved.
Privacy Policy Statement - Copyright