VIDEOGRAMMA/VOLTEGGIO
…ab ovo - dici - e vibra
l'incompleta figura
dell'embrione: una meta
che trama come larva
sul chiarore dell'occhio.
Un'illusione è il segno
che brama di svelarsi
in materia di un regno
senza forma: spezzata
arteria del ricamo
che inventa linee. È l'orma
che si racchiude o libera
sulla sabbia del tempo,
traccia di nebbia e mina
della memoria
che non ha più faccia:
carta invece, riporto
di mosaico d'aria
che annulla l'identità
di ogni tessitura
su cui soffia la voce
che matura il velo
d'una porta, come spiraglio
o frammento del telo
d'una natura che non ha
alfabeto, ma solo accento,
forse un irrequieto
volteggio, videogramma,
rima incerta del Caso
già sgomento, fraseggio
di parole impercettibili
nella cornice
che non è silenzio… Evade
così l'eco d’un volto:
oggetto senza fiato
né risvolto nel quadro.
Senza peso il soggetto
Che inventi, ed inatteso
È il volo del pensiero:
i segmenti fuoriescono
dal tracciato del "vero",
prendono altro sentiero
della mente, verso il punto
della loro magia
inesistente, incontro
alla corsia impalpabile
d'un gesto che si anima
solo nel sogno…
(*)Elio Filippo Accrocca
Roma, 14 dicembre 1980
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